Marcello Ferruzzi (Niguarda): i disinfettanti "fai da te" sono un pericolo

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Intervista a Marcello Ferruzzi, tossicologo del Centro Veleni dell’Ospedale Niguarda, che mette in guardia sul pericolo dei disinfettanti fatti in casa

L’allarme è serio: i rischi di intossicazione da disinfettanti fai da te è cresciuto in maniera esponenziale a causa di un loro utilizzo improprio e imprudente. Una situazione che ha spinto i responsabili del Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda a diffondere un comunicato per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica. Le cifre preoccupano: in questi giorni il centro milanese sta ricevendo il 65% in più di telefonate da parte di persone che dichiara malesseri per avere inalato o ingurgitato prodotti chimici preparati tra le mura di casa. A rischio soprattutto i bambini.

Per saperne di più, abbiamo intervistato il Dott. Marcello Ferruzzi, tossicologo del Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda, che ha evidenziato gli aspetti più critici della faccenda.

Dottore quali sono le soluzioni disinfettanti ‘home made’ che stanno provocando maggiori rischi di intossicazione tra le mura di casa?

Sicuramente quelle a base alcolica e quelle a base di cloro. Il problema di fondo è che queste ‘ricette artigianali‘ vengono poi conservate in confezioni che potrebbero ingannare perché spesso si tratta di contenitori anonimi o che portano l’etichetta di una normale bottiglietta di acqua minerale. Un bambino la può quindi scambiare per una normale acqua da bere.

Cosa succede se ci si sente male dopo avere inalato o ingurgitato queste sostanze?

La prima cosa è chiamare subito il nostro numero (02661010329), spiegare bene l’accaduto e descrivere come ci si sente. Noi forniamo le prime informazioni di carattere generale che consistono essenzialmente nelle cose da non fare. Ovvero non indurre il vomito e non bere nessun tipo di liquido, latte o acqua che sia. Nella gran parte dei casi riusciamo a gestire tutto noi, ma se vediamo che la situazione necessita di ulteriore consultazione medica contattiamo il medico di famiglia o il pediatra se il caso riguarda un bambino.

Evitare quindi corse immediate al pronto soccorso?

Assolutamente sì. In questo momento il pronto soccorso è sotto fortissimo stress. Bisogna fare tutto il possibile per evitare che s’intasi ancora di più. Ripeto. Praticamente quasi tutti i casi da intossicazione come quella provocata dai disinfettanti sono generalmente gestibili al telefono.

Una delle domande che molti si pongono è: posso lavare la mascherina con un qualsiasi disinfettante?

Rispondo affermando che una mascherina imbevuta di candeggina alza il rischio di un’intossicazione. Io personalmente evito di farlo. Così come non ricorro nemmeno all’alcol etilico. Bisogna considerare che la pericolosità è un concetto relazionato alle dosi che devono essere sempre minime, ma molti cittadini non medici questo lo ignorano.

I dati percentuali delle chiamate che state ricevendo possono essere attribuiti in uguale maniera anche a Milano?

Diciamo che l’incremento del 65% della richiesta di consulenza che riceviamo quotidianamente fa riferimento all’intero territorio nazionale, essendo il nostro centro un riferimento per tutto il paese. Venendo alla sua domanda, direi che la risposta è sì, anche dal capoluogo lombardo riportiamo un analogo incremento delle telefonate.

Ma come spiega questo boom di soluzioni disinfettanti preparate a casa?

Principalmente perché in giro è difficile reperire e acquistare disinfettanti. Non diciamo che seguire i tutorial su Internet sia per forza sbagliato, ma mettiamo in guardia che è sempre meglio affidarsi a prodotti certificati. In tutti i casi bisogna sempre usarli con cautela. È quella che chiamiamo la ‘sindrome della casalinga troppo zelante’, oggi più che mai si vuole fare troppo, esponendosi a possibili problemi di salute.

 

Fonte: milanodabere.it - Autore: Matteo Cioffi - Data: 26 marzo 2020

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